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Rigore a due: lo inventò Coppens, non Cruijff

Henrik Coppens, belga, pioniere del rigore a due tocchi nel 1957
Henrik Coppens, belga, pioniere del rigore a due tocchi nel 1957

Nel calcio non s'inventa niente, dicono tutti. Vero, nel 99,9% dei casi: qualcosina di inedito si può fare. Bastano due requisiti: il genio e l'incoscienza. Il primo serve a scovare cose mai viste nelle pieghe delle abitudini. La seconda a mettere in conto eventuali figuracce, sempre possibili quando si battono nuove strade. Comunque, non è affare per gente banale.

Prendiamo il calcio di rigore. Ci sono infiniti modi di batterlo: la moda più recente e pericolosa (per chi lo sceglie) è il cosiddetto cucchiaio, introdotto dal cecoslovacco Antonin Panenka non in un momento qualsiasi, bensì nei rigori decisivi della finale del campionato europeo 1976. Ma in fondo si tratta sempre della singolar tenzone tra tiratore e portiere. Qualcuno ogni tanto ha pensato a cose più complicate: per esempio il penalty di seconda. Che è avventuroso ma perfettamente regolare: basta che la palla sia calciata in avanti e che, sugli eventuali sviluppi, non vi sia fuorigioco.

Tutti sanno che lo concepì così nientemeno che Johan Cruijff: accadde poco dopo mezzogiorno di domenica 5 dicembre 1982, durante la partita di campionato Ajax-Helmond. Il Profeta del gol era alla fine di una carriera pazzesca, benché orfana di successi con la sua rivoluzionaria Olanda. Tornato all'Ajax, era il ras di un gruppo ormai lontano dai fasti del decennio precedente. Quel giorno, al 23' del primo tempo, sull'1-0, l'arbitro Jan Manuel assegnò un calcio di rigore ai Lancieri. Sul dischetto, ovviamente, si presentò Cruijff: al fischio, però, invece di concludere la rincorsa col tiro a rete, appoggiò la palla alla sua sinistra, dettando a Jesper Olsen il passaggio di ritorno: il portiere Versfeld, interdetto, abbozzò l'uscita sul danese, ma la pronta chiusura del triangolo consentì a Cruijff di infilare comodamente la porta sguarnita. Lo stadio De Meer venne giù per gli applausi e il filmato fece il giro delle tv di tutto il mondo, lasciando basiti gli spettatori. Il match finì 5-0 e senza quell'episodio si sarebbe perso nell'oblio.

Non tutti sanno, però, che in realtà Cruijff non scoprì niente di nuovo. Il rigore a due tocchi, poi definito rigore tattico, aveva infatti un precedente di ben 25 anni prima. L'inventore vero si chiamava Rik Coppens, attaccante belga del Beerschot: un campione, cercato più volte senza successo da club esteri importanti (Inter, Milan, Napoli, Barcellona, Espanol), che purtroppo nei suoi anni migliori non ebbe la vetrina delle coppe europee, ancora in gestazione. L'occasione fu la partita Belgio-Islanda del 5 giugno 1957, valida per le qualificazioni al Mondiale svedese dell'anno seguente: si disputò all'Heysel di Bruxelles e finì 8-3. Al 44' del primo tempo, con il risultato già abbondantemente in ghiaccio sul 6-1, i Diavoli Rossi fruirono di un tiro dal dischetto: dopo i soliti sette passi di rincorsa Coppens, invece di calciare direttamente in porta, aprì il piattone e passò alla sua destra al compagno André Piters, che rimase sorpreso ma dimostrò presenza di spirito e, eludendo a fatica l'uscita a valanga del portiere Hermannsson, gli restituì la sfera per un facile tap-in. Chissà come la presero i dilettanti islandesi, ridicolizzati così dopo la gragnuola dei gol "normali".

Spiegò in seguito Coppens: "Fu una mia decisione: non l'avevamo mai né provata né discussa prima. Eravamo già nettamente in vantaggio, non c'era alcun rischio. Volevo fare qualcosa di speciale per il pubblico, la creatività faceva parte del mio modo di vivere il calcio". La gente apprezzò la trovata, il ct belga Louis Nicolay - subentrato ad André Vandeweyer proprio dopo quella partita - molto meno: escluse Coppens, che era il miglior centravanti del Paese e il titolare fisso della nazionale, dalle convocazioni per la gara di ritorno, giocata in settembre a Reykjavik.

In anni recenti, diversi calciatori hanno provato la stessa soluzione, con esiti altalenanti e a volte tragicomici, come il famoso qui pro quo tra i francesi Pires ed Henry durante Arsenal-Manchester City del 2005. Ma sappiano, costoro, che ormai non sono affatto originali: si può fare di meglio (o di peggio, dipende).

Guarda il rigore di Coppens e Piters

Guarda il rigore di Cruijff e Jesper Olsen

Guarda il rigore di Henry e Pires

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